Missione di primavera – L’esperienza di Francesca

Francesca racconta la sua esperienza:

Lo scorso marzo ho intrapreso il mio primo viaggio di cooperazione internazionale in Madagascar. Un viaggio lungo 21 giorni… Uno dei miei timori, oltre a quello delle zanzare 🙂 era quello di non essere abbastanza utile al gruppo, ai progetti, alla missione…

Non a caso l’obiettivo primario della missione era operare una decina di bambini con malformazione ai piedi e alle gambe e io di medicina non ho mai saputo nulla!

Non mi sarei mai aspettata il gran lavoro e l’aiuto necessario per permettere che le operazioni potessero compiersi.

E poi la relazione con i bambini! Cercare di farli sorridere prima e dopo l’operazione e distrarli dalla operazione diventava l’obiettivo primario e così, ti ritrovi ad ingegnarti con faccine buffe e giochini mai fatti prima.

I ricordi ancora fervidi sono tanti, ma tra i tanti c’è il risveglio dall’anestesia dei bambini doloranti e impauriti.

Tra i tanti ricordi c’è il bambino ingessato tenuto in braccio con cura nella jeep, dopo qualche giorno dall’operazione, per riportalo a Mahasoa proteggendolo dai sobbalzi della macchina sulle strade sterrate del Madagascar.

Tra i ricordi  più vivi c’è la visita all’ospedale pubblico “fantasma” dove ti accorgi che il concetto di sanità pubblica non esiste e le persone presenti sono abbandonate a se stesse e al loro destino…

Tra i ricordi, soprattutto le persone speciali incontrate durante il viaggio. Persone carismatiche con storie straordinarie che non smetteresti mai di ascoltare, che da sempre hanno fatto della propria vita una missione per donarsi agli altri, sempre pronte a rialzarsi…

E poi, non mi sarei mai aspettata di confrontarmi con una popolazione che parla semplicemente con gli sguardi e con una terra che ti rapisce con la sua maestosa natura.

Un vero Viaggio con la V maiuscola, ricco di emozioni e colori. Si colori, quelli della bandiera malgascia, che potrebbero sintetizzare il mio viaggio: rosso come la sua terra pulsante, verde come la natura prorompente e le diverse tonalità degli infiniti appezzamenti di coltivazione di riso e bianco come la speranza degli sguardi di ogni singolo bambino…

Francesca Scirano

Condividi