Missione estiva 2014

Anche quest’estate tanti volontari hanno partecipato alla missione organizzata dall’Associazione La Vita per Te. Ecco i loro pensieri…

di Matteo, Martina, Anita, Laura, Lisa, Giulia Z, Vittoria, Elena, Mariano, Marcella, Chiara, Federica

 


 

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Una goccia solca il volto mentre ripensi a ciò che hai lasciato in quella terra rossa e polverosa, una goccia piccola, insignificante, salata, ma così dolce e pesante da solcare il cuore.
Rivedi gli occhi gonfi dei bambini di Mahasoa che gridano un “veluma” singhiozzato.
È tutto così strano… non eri pronto!
Eppure c’eri già passato, sapevi a cosa andavi incontro… in teoria!!
Il volo, il pulmino, il freddo, la notte, l’insonnia, le buche, la polvere rossa e finalmente le bianche mura di Mahasoa!
Poi ancora la stanchezza che si fa sentire, la poca acqua (fredda), gli insetti, ancora quella polvere rossa….. e la gioia dei bambini!
Il lavoro, il caldo, il sudore, i sassi, gli scorpioni, la solita polvere rossa….. il sorriso e la dolcezza delle suore.
È tutto diverso, non eri pronto!
La partenza, gli addii, il pianto dei bimbi, il viaggio, le buche…. E quella meravigliosa polvere rossa!!
Sakalalina, l’ospedale, i malati, i battibecchi con gli amici, i pianti… la gioia di abbracciare e sentirsi vicino ai compagni di viaggio, è sempre diverso, non eri pronto!
Il Madagascar è indescrivibile, non puoi conoscerlo, non lo prevedi, e non puoi preparati-
Ogni volta è diversa e finisce in un lampo!!
Matteo
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La mia esperienza in Madagascar mi sembra impossibile da descrivere a parole, è difficile trovare le parole giuste per far capire agli altri quello che è stato. È difficile soprattutto descrivere le emozioni regalateci da questa terra e dalla sua gente. Gente che conosce fino in fondo il significato di accoglienza, sacrificio, dono, e fatica. Gente che sa chi sei, non solo si ricorda il tuo nome già dal primo giorno, ma che è attenta a te ed agli altri e si preoccupata affinché tutti stiano bene.
Abbiamo vissuto 3 realtà diverse, che ci hanno dimostrato che esistono persone che mettono davanti gli altri a loro stessi.
Voltandomi indietro, verso il Madagascar, penso a tutti quei sorrisi gratuiti che anche la gente più diffidente ci ha regalato. Penso alla fatica fatta a raccogliere i sassi ma sempre colmata dall’amore delle suore. Penso alle feste organizzate, ognuno con i pochi semplici mezzi che possiede prima di partire, penso a tutte le difficoltà che ogni giorno sono costretti ad affrontare , penso al loro coraggio, alla loro tenacia, alla voglia di non arrendersi.
Queste sono solo una piccola parte delle cose che abbiamo vissuto e visto in Madagascar, credo infatti che quello che loro definiscono “fihavanana”(secondo il quale tutti i malgasci sono legati tra loro come una sola e grande famiglia) non valga esclusivamente per le persone, ma anche per la stessa isola di terra rossa capace di rapire una parte del tuo cuore.
Martina
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L’esperienza che ho vissuto in Madagascar mi ha regalato emozioni fortissime e mi ha cambiato come persona grazie ai tanti spunti di riflessione che ha fatto maturare in me.
Prima di partire ero convinta di andare là per aiutare, seppure per minime cose, chi mi ospitava, in realtà già dai primi giorni mi sono accorta quanto il mio aiuto fosse insignificante rispetto a quello che ho ricevuto dalle suore, dai bambini e da tutta la popolazione.
Mi ha sorpreso tantissimo il grande entusiasmo con il quale ci hanno accolto le suorine e Agnese, e sembrava che fossero felici già solo per la possibilità di averci con loro. Mi hanno sorpreso i saluti dei paesani, che con grande gioia mostravano la loro felicità nel vederci, anche se non ci avevano mai visto prima. Questo in Italia penso non mi sia mai capitato.
In particolare questo viaggio mi ha permesso di conoscere meglio me stessa, sono emersi aspetti positivi che mi hanno gratificata con gioia immensa, ma anche lati negativi sui quali ho iniziato a “lavorare” per migliorarmi.
Insomma è stata un’esperienza davvero unica tramite la quale ho potuto conoscere un popolo con una mentalità molto diversa da quella occidentale ma dalla quale si dovrebbe prendere esempio per molti aspetti.
Sono estremamente contenta di essere venuta qui, e al contrario di ciò che pensavo ho avuto la possibilità anche di riposarmi rispetto ad una normale vacanza,perché ho davvero staccato il cervello da tutti gli impegni e le preoccupazioni che avevo a casa. La cosa che mi rattrista nel viaggio di ritorno è il ritorno alla routine quotidiana, perciò mi sforzerò di portare con me a casa quei comportamenti positivi che mi hanno fatto conoscere il Madagascar.
Anita
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L’aereo parte, si torna verso casa e come tutto anche questa fantastica esperienza è giunta al termine.
Essendo per me la prima volta in una missione in un paese in via di sviluppo, sono partita si molto carica, ma ammetto anche un po’ preoccupata. Appena atterrata a Tanà però sono riuscita ad abbandonare tutte le mie piccole ansie per vivere a pieno questo viaggio.
Il primo luogo che ci ha accolti è stato Mahasoa in cui la “malattia” più contagiosa è il sorriso di tantissime suorine in bianco che si svegliano prestissimo la mattina per prestarsi ai lavori più disparati pur di raggiungere la propria autonomia. A Mahasoa ho inoltre capito e ammirato la scelta di vita da missionario di Padre Eugenio e mi sono scoperta ad affezionarmi in appena 15 giorni a quei meravigliosi bambini del preventorio. Bambini che mi hanno insegnato ad apprezzare la vita partendo da piccoli gesti.
La seconda missione che ci ha ospitato è stata Sakalalina, in cui ho potuto apprendere da vicino il lavoro di Agnese e delle donne che con lei hanno creato e gestiscono l’ospedale efficiente della piccola cittadina.
Il terzo ed ultimo posto che ci ha ospitato è stato Fianarantsoa. Solo pochi giorni, in cui non abbiamo lavorato fisicamente, ma io personalmente sono stata felice di visitare e quindi venire a conoscenza delle innumerevoli missioni che operano sul territorio grazie all’associazione.
Dopo questo resoconto mi sento di ringraziare tutte le persone che vivono e vengono in Madagascar per dare una speranza in più alla popolazione di questa meravigliosa terra.
Ringrazio infine il mio gruppo, composto inizialmente da 7 ragazze e poi divenuto da 14 la seconda settimana a Mahasoa, che ha condito queste 4 settimane in maniera perfetta, permettendomi di sentirmi a mio agio anche nei momenti in cui le emozioni sono state difficili da gestire.
Grazie in particolare a Giulia che è riuscita ad essere un perfetto punto di riferimento e ha guidato il gruppo. Grazie a Stella per le infinite domande che le abbiamo posto perché non capivamo la lingua.
Questa esperienza ha dato molto e anche se si è conclusa so che questo angolo di mondo che ti abbraccia con i suoi sorrisi e la sua terra rossa rimarrà sempre in me. Grazie Madagascar.
Lisa
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È difficile spiegare a parola quello che ho provato nelle 3 settimane passate in Madagascar, credo che le emozioni più forti non possano essere raccontate, ma vanno vissute e una volta vissute conservate per sempre nel proprio cuore. Ciò che ricorderò sempre sarà l’affetto e il calore dei bimbi incontrati a Mahasoa, bimbi che nonostante le difficoltà erano sempre pronti a sorridere. A loro bastava un semplice abbraccio a anche solo la nostra presenza per vedere nei loro occhi gioia e speranza, occhi che non scorderò mai. Se Mahasoa è il luogo della speranza a Sakalalina mi sono sentita come a casa, grazie ad Agnese che ci ha coccolati con tanta dolcezza.
Ci sarebbe moltissimo da raccontare, dai piccoli lavori svolti da noi volontari, alla visita fatta ai vari progetti dell’Associazione gli ultimi giorni… e molto altro ancora.
Vivere un’esperienza come questa è qualcosa di unico e irripetibile, è vivere una terra fantastica che è l’Africa fatta di amore, speranza, solidarietà e condivisione, tutte cose che difficilmente si trovano nella nostra realtà troppo fredda a frenetica: significa donare un po’ di se stessi per ricevere molto, molto di più.
È un’esperienza che ti arricchisce moltissimo dal punto di vista umano, si torna con una nuova visione delle cose, imparando a dare il giusto peso alle problematiche quotidiane.
Auguro a tutti di vivere almeno una volta nella vita quello che ho vissuto io in queste settimane.
“Ci sono viaggi che si fanno soltanto con il cuore”.
Arrivederci Madagascar.
Giulia Z
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Andare in Madagascar non è certo facile… tornarci è la cosa più semplice del mondo, e anche la più bella! Io quest’anno ho vissuto entrambe le cose. Sono ritornata a Mahasoa: ho risalutato Padre Eugenio, le suorine, ho conosciuto e giocato tanto con i bambini e porto a casa ogni loro sorriso.
Ho vissuto per la prima volta Sakalalina, ho ammirato la forza di Agnese, ho lavorato in un ospedale malgascio.
Ho poi visitato Fianarantsoa e i diversi progetti dell’Associazione
Momenti diversi, tutti importanti, vissuti con il sorriso e tal volta con le lacrime. Tutto rinchiuso in valigia, perché tutto va portato in Italia, con me.
Grazie a Giulia, guida preziosa, grazie a Stella che ci ha tradotto le parole, grazie ai compagni per aver condiviso con me ognuno di quei momenti. Grazie Madagascar.
Laura
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Quando ho deciso di partire per il Madagascar il motivo principale era che avevo voglia di fare un’esperienza diversa. Mettermi alla prova e capire se ero in grado di immergermi in una realtà così differente, staccandomi dalle abitudini quotidiane e comodità che nella vita di tutti i giorni ho sempre dato per scontato e alla portata di mano.
Il Madagascar mi ha dato tanto, vorrei essere stata in grado di restituire anche solo una piccola parte di quello che ho ricevuto.
Se ripenso a queste 3 settimane la mia mente passa in rassegna tutte le persone che ho incontrato, di quanto mi abbia stupita l’estrema forza che contraddistingueva ognuna di loro, e del loro mettere sempre e comunque il bene di chi li circondava prima del loro tornaconto personale.
Il sentimento che prevale in questo momento è soprattutto quello della riconoscenza.. perché per quanto questa esperienza sia nata per portare aiuto agli altri, in realtà mi è stato chiaro sin dai primi momenti che ero io quella che stava traendo benefici da questo viaggio.
Torno dal Madagascar con il cuore pieno e gli occhi un po’ lucidi, penso che un’esperienza così intensa e totalizzante sia difficile da esprimere a parole e che nonostante gli sforzi sia impossibile definire la gioia che si può provare anche solo abbracciando un bambino del preventorio di Mahasoa o strappando un sorriso a un paziente ricoverato a Sakalalina.
Infine un ringraziamento particolare a Giulia e ai miei compagni di viaggio senza ai quali questa avventura non sarebbe stata così speciale.
Vittoria
Seconda volta in Madagascar, stessi posti ma emozioni sempre nuove!
Quando penso a Mahasoa mi vengono in mente i bambini e i loro sorrisi, il suono della loro voce quando chiamavano il mio nome. Mi vengono in mente le lacrime delle suorine, dei bambini e di tutti noi durante il momento dei saluti. Penso anche alla forza d’animo delle suore che non perdono mai la voglia di sorridere e cantare.
Di Sakalalina invece mi ricorderò per sempre l’ospedale e l’infermiera che si è ricordata di me nonotsnate sia passato 1 anno. È inoltre impossibile non ricordare Agnese e Colette che gestiscono ogni giorno con pazienza e dedizione tutte le attività.
Se penso a Fianarantsoa infine, mi viene in mente il preventorio, anche questo gestito da suore che riscono sempre a farti sentire a casa.
È veramente difficile descrivere quello che si prova in Madagascar, ma una cosa è certa: non è mai facile tornare a casa da questi luoghi meravigliosi.
Elena
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Esperienza stupenda, tre settimane fantastiche.
Una parte di me è rimasta in Madagascar e una parte del Madagascar la porterò sempre con me-
Ricorderò con gioia le persone conosciute, i sorrisi dei bimbi, i villaggi così lontani dalla realtà delle nostre città, i paesaggi incontaminati, la semplicità della vita ed i cieli notturni stellati.
Mai ho avuto accoglienza come quella a Mahasoa, Fianarantsua e Sakalalina.
I giorni sono stati troppo pochi per poter conoscere meglio tutte le persone stupende incontrate lungo questa esperienza, così come le migliaia di foto che abbiamo scattato non sono sufficienti ma descrivere tutto quello che abbiamo vissuto, seppur per pochi giorni.
Ci sono persone religiose e laiche che dedicano la loro vita agli altri ogni giorno tra le mille difficoltà.
Quel che ho ricevuto probabilmente è più di quello che ho dato, ma sono contento che come gruppo abbiamo potuto contribuire seppur nel nostro piccolo.
Ringrazio tutte le persone che ho lasciato in Madagascar ed ho avuto le fortuna di conoscere, ringrazio particolarmente Giulia, ed i miei dodici compagni per tutto quello che abbiamo condiviso. Sono stati fantastici.
Spero di tornare quanto prima in Madagascar.
Grazie Mariano
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Il campo di lavoro in Madagascar è stata l’esperienza migliore che potessi fare in questo momento della mia vita.
E’ una avventura che consiglierei a tutti perché dà la possibilità di conoscere persone stupende e con tanta voglia di fare, sempre sorridenti e disponibili.
Entrare in contatto con realtà assolutamente diverse da ciò a cui siamo abituati.
Penso alle suore di Mahasoa, con le quali abbiamo raccolto sassi e fatto l’orto.
Non mi sarei mai aspettata di vedere delle suorine con i loro abiti bianchi fare certi lavori!!!!
Penso a padre Eugenio, il missionario tuttofare appassionato di aloe che ho incontrato la prima volta mentre era intento a sistemare il trattore.
E poi Agnese e l’ospedale di Sakalalina, con l’immensa farmacia in cui ho fatto l’inventario.
E di certo non dimenticherò le suore congolesi di Fianarantsoa che gestiscono il preventorio con tantissimi bambini.
Wow!!!!
A volte mi sono chiesta se il nostro aiuto fosse veramente utile.
Insomma, un gruppo di 14 persone dà da fare, indipendentemente da tutto. Ma quando, durante il saluto a Sakalalina, siamo stati ringraziati proprio per il nostro aiuto nei vari lavori, ho capito che quella cosa che può sembrare piccola e noiosa, come lavare i piatti, o aiutare a stirare, ha dato a delle persone, del tempo libero che potevano dedicare ad altre faccende o ad aiutare altri.
Sono assolutamente entusiasta di questa atipica vacanza, anche per la convivenza con un gruppo cosi numeroso che tutte le sere anche solo per dieci minuti si ritrovava per raccontarsi il meglio della giornata.
Probabilmente non sono riuscita a rendere bene l’idea, però posso dire che nel salutare ogni tappa di questo viaggio una lacrima (e qualcuna in più) è scesa.
Anche ora mentre sono sull’aereo nel viaggio di ritorno, più vicina a casa che al Madagascar, mi vengono gli occhi lucidi nel ripensare a chi e cosa ho incontrato e lasciato, ma sarà solo un arrivederci.
Veloma Madagascar…
Marcella
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È molto difficile descrivere quello che è stato per me il Madagascar.
Catapultata in una realtà tutta nuova, dove non ti aspetteresti mai di sentirti come a casa, ed invece dal primo momento vieni accolto dalle suore dai missionari e dai bimbi con grandi sorrisi ed abbracci.
Il Madagascar ti dà la possibilità grazie alla missione di Mahasoa, di fermarti a pensare quante cose sono futili, e quali sono le cose veramente importanti.
E’ incredibile la forza e la speranza che bambini e suore riescono a trasmetterti con piccoli gesti.
L’esperienza a Sakalalina mi ha insegnato che per realizzare i propri sogni basta solo volerlo, ne è la prova vivente Agnese, che è riuscita a creare un ospedale fantastico e per i giovani, dal nulla.
Ed infine Fianarantsua, con suorine attente e prese da più di 60 bambini che vanno avanti grazie a loro.
Tre missioni molto lontane sia geograficamente che per intensità, ma con uno scopo comune: aiutare il prossimo.
Quando penso al Madagscar le emozioni che provo sono molto differenti: gioia, dolore, forza, amore, speranza, tristezza, ma quella più forte è la voglia di tornare a ridere, aiutare e gioire accanto a persone che on danno niente per scontato e regalano emozioni forti.
Chiara
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Prepari i bagagli, devi stare via un mese senza sapere esattamente che situazioni dovrai affrontare, cerchi di essere pronta ad ogni evenienza e ti ritrovi ad avere creme solari, maglioni, infradito e calze di lana, torce, mollette per il bucato, guanti da lavoro e diverse pastiglie per ogni malanno; tutto, nella stessa valigia. Sei piena di entusiasmo, non vedi l’ora di incontrare altre persone, vedere la famosa terra rossa, lasciarti sorprendere ed entusiasmare da questo mondo così lontano e conosciuto forse solo attraverso qualche documentario e il racconto di un missionario incontrato tanti anni prima. Fortunatamente porti con te un quaderno una biro e la sera, prima di dormire, quando appunti gli eventi e i pensieri della giornata ti ritrovi a riflettere sulla tua vita: quando sono partita, non volevo ammettere, che il carico più ingombrante da portare con me, ero Io.
Il Madagascar è Straordinario! Ho avuto la fortuna di poterne visitare una buona parte, anche solo attraverso il viaggio in pulmino per raggiungere i vari paesi che ci hanno accolto. Il Madagascar è stato casa fin dal primo istante; uscita dall’aeroporto ho pensato: ”Sono esattamente dove desideravo da tanto essere” e per tutto il soggiorno mi sono sempre sentita accolta amata e protetta come a casa. Inaspettatamente però, proprio come a casa, paura e insicurezza si sono fatte avanti senza chiedere il permesso.
Una volta ho letto che ogni battaglia è vinta solo quando sconfiggi i tuoi demoni interiori.. averli affrontati laggiù, da sola, è sicuramente uno dei ricordi più belli che avrò sempre di questo campo lavoro.

Federica

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