Ilena: ora dobbiamo ridare speranza ad una comunità!

Il giorno dell'apertura
Il giorno dell’apertura

In questi anni ad Ilena abbiamo contribuito in tanti modi alla riqualificazione del Villaggio. Il nostro operato è sempre stato concordato e richiesto dai Missionari che lavorano ogni giorno accanto ai poveri e sono in prima fila nella lotta alla miseria e alle malattie come la lebbra, che in Madagascar fa ancora tante vittime. Ci siamo coordinati principalmente con i nostri amici Padri Camilliani e in particolare con Padre Albert, che segue insieme a noi lo sviluppo dei progetti.

di Elisa Sala

Inizialmente ci siamo occupati di sostenere la messa a nuovo delle abitazioni dei Lebbrosi , che erano in condizioni a dir poco pietose, poi è venuto il momento del sostegno della costruzione della Missione delle Suore della Divina Provvidenza e della scuola. La presenza delle missionarie, infatti, è stata indispensabile per dare vita al sistema scolastico che negli ultimi 4 anni ha dato la possibilità a quasi 400 bambini che vivono ad Ilena e nei villaggi circostanti di poter frequentare le lezioni. Insieme alle scuole abbiamo pensato di dare una mano nella ristrutturazione dell’ambulatorio dove un’assistenza infermieristica di base fornisce sicurezza sanitaria a tutti gli abitanti del villaggio e alle numerosissime persone che ogni giorno si recano lì e attendono in fila per ore il loro turno per la visita. Un altro intervento fondamentale è stata la costruzione della strada, via di comunicazione essenziale con la città e reale “via di uscita” dall’isolamento in cui il villaggio ha vissuto per anni.

Abitazioni
Abitazioni
Scuola a Ilena
Scuola a Ilena

A questi interventi ne sono seguiti diversi altri molto importanti come la costruzione della diga per la fornitura di acqua nei momenti di siccità e la costruzione del campo da football fortemente voluto dal nostro volontario Paloma.

Diga a Ilena
Diga a Ilena

Il sostegno alle famiglie di Ilena avviene tramite le adozioni a distanza delle famiglie stesse. Se vogliamo un’idea anomalia nel panorama del sostegno a distanza: solitamente sono i bambini e in particolare i piccoli ospitati negli orfanotrofi i destinatari delle offerte dei nostri donatori, ma per Ilena abbiamo pensato ad interi nuclei famigliari, che sono la base della comunità.

Le famiglie però non possono vivere di “solo sostegno” proveniente dall’esterno.

Uno degli obiettivi del nostro intervento ad Ilena è stato fin da subito quello di arrivare alla auto sostenibilità economica del villaggio, che si affianca ovviamente a quello della riqualificazione ambientale; da qui la creazione di “meccanismi economici” che generano occupazione e quindi lavoro.

Derivano da questo pensiero tutte le proposte riguardanti i progetti di sviluppo rurale (l’apicoltura, la pescicoltura) e il coinvolgimento nei progetti di riforestazione della Associazione Foreste per Sempre.

Tra le novità che abbiamo contribuito a sviluppare c’è per esempio il progetto dell’allevamento dei bovini e degli ovini al villaggio. Abbiamo infatti collaborato alla costruzione di una stalla per il ricovero degli animali.

La stalla
La stalla
La stalla da vicino
La stalla da vicino
Gli interni
Gli interni
Gli interni - 2
Gli interni – 2
Il retrostalla
Il retrostalla
Il retrostalla
Il retrostalla

Personalmente credo che ogni intervento che abbiamo contribuito a realizzare al Villaggio Ilena – Città di Modena è stato economicamente e “progettualmente” impegnativo. Un enorme GRAZIE va a tutte le persone, ai donatori che hanno accompagnato questa comunità nella realizzazione di queste opere.

Ma il lavoro non è affatto finito: ora inizia la parte più difficile.

I bambini a Ilena
I bambini a Ilena

Ora l’impegno va impiegato nel convincere gli abitanti del villaggio a “uscire” dalla mentalità in cui hanno vissuto per anni, che è quella dell’attesa dell’aiuto! Ora il nostro sforzo sarà quello di aiutare i Missionari e la comunità ad intraprendere il cammino della autosufficienza e dell’autosostegno.

Su cosa possiamo puntare???? Ovviamente sui giovani e sui bambini che sono sempre la linfa vitale delle comunità. E poi sul rafforzamento della fiducia reciproca che abbiamo in questi anni instaurato con i Missionari che tanto hanno fatto e tanto stanno facendo per creare le condizioni affinché questo avvenga.

Abbiamo solo un nemico terribile: LA POVERTA’ E LA MISERIA, mostri veri e propri che in Madagascar mietono decine di vittime ogni giorno e che tengono schiacciate intere popolazioni. La povertà e la miseria non lasciano solo il segno corpo delle persone -su quello dei lebbrosi i segni sono ben evidenti- ma entrano anche nella testa della gente e tolgono la speranza nel futuro. E’ questo per cui dobbiamo lottare: ridare speranza ad una comunità!!!

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