Mahajanga: “Ecco i guai che combiniamo”

Mahajanga: qui sta nascendo un ospedale, dedicato a Giovanni Paolo II, che quando tra qualche anno entrerà in funzione diventerà la più grande struttura pubblica del paese. Responsabile del progetto è Padre Bruno Dell’Acqua, da oltre 20 anni missionario in Madagascar. A lui la parola per raccontarci come stanno proseguendo i lavori…

di Padre Bruno Dell’Acqua

 

MAHAJANGA: “ECCO I GUAI CHE COMBINIAMO”

lavor-fondCarissimi,
anche se mi faccio sentire poco, ci siamo sempre!
Da oltre un mese è arrivata Viviana –farmacista- da Mansue, che ci da una mano al dispensario sia per la farmacia da mettere in ordine e organizzare, sia per il resto: è un tipo che si adatta a tutto, ha già fatto anche un’esperienza in Congo!
In questi giorni, poi, sono arrivati Sergio e Diletta da Matera, che vogliono vivere un po’ sul campo la vita da volontari, e per ultima Sara, laureata in lingue (francese e inglese), che ci darà una mano con alcuni corsi ai ragazzi, oltre ed essere disponibile a fare ciò di cui ci sarà bisogno
Sempre in quest’ultimo periodo, poi, si è conclusa la missione del dott. Francesco, che anche questa volta ha operato diversi nostri ragazzi affetti da piedi torti o altre malformazioni, oltre a seguire il caso Jessica (vedi articolo). Stella (scopri chi è) e Viviana, che hanno “affiancato” il dott. Cimino, hanno seguito i bambini da vicino, facendo loro da mamme.

Coi lavori si avanza lentamente. Con la spirulina siamo ancora in attesa per un aiuto promesso dalla Francia, intanto stiamo realizzando 3 pozzi per l’acqua: 2 per i bacini delle colture, ed il terzo per la popolazione dei dintorni. Inoltre è già stata costruita la casetta per il guardiano.

All’ospedale, in attesa di poter cominciare la costruzione dei muri, s’è iniziato il trasporto di mattoni: li abbiamo acquistati da un’azienda che sta a 130km di distanza, ma ci hanno assicurato che sono i migliori! In più è stato realizzato il livello per la costruzione del poliambulatorio, dopo aver terminato la vasca di raccolta acque piovane che farà da riserva e da deposito antiincendio, e sono collocate le ringhiere nella cinta lungo la strada. Insomma, i lavori proseguono, nonostante le lunghe pratiche per i permessi che occorrono per l’ospedale.
Abbiamo anche deciso di acquistare il terreno di fronte all’aerea dell’ospedale per avere un po’ di più di spazio per organizzarci con le strutture: all’inizio avevamo cercato in vari modi di averlo, ma i proprietari non hanno accettato, e ora che ce l’hanno proposto a 4,50€ al mq, anche se è un altro impegno finanziario, abbiamo deciso di procedere!

ammirazione-perforazione
Capitolo acqua
Al vescovado abbiamo potuto finalmente realizzare una perforazione per avere l’acqua: dopo 2 tentativi non riusciti -a causa del terreno non compattato- al terzo abbiamo avuto acqua in abbondanza per rifornire sia il piccolo Seminario che le abitazioni dei sacerdoti, vescovado compreso, questo grazie all’interessamento dei padri salesiani, ed in particolare di Padre Vladimiro. La pompa che abbiamo utilizzato ci è stata fornita dalla ditta Pedrollo che ci ha dato diverso materiale -pompe a immersione- cosicché abbiamo potuto aiutare anche altri. Si deve tuttavia fare ancora l’installazione del deposito d’acqua e le varie tubazioni, e si vedrà per le possibilità economiche, ma intanto l’acqua c’è!
Grazie all’aiuto della ditta Pedrollo ora possiamo anche procedere con un nuovo tentativo di portare l’acqua a Marovoay, dove c’è il nostro Liceo Edith Sthein, le scuole medie, le elementari oltre all’asilo e al centro d’accoglienza. A suo tempo avevamo già fatto 3 tentativi scavando a mano, arrivando fino a 22 mt di profondità, ma abbiamo dovuto desistere per la sicurezza delle persone: per mancanza d’ossigeno –con un compressore mandavamo giù dell’aria- e per un leggero spostamento di terra. Ma ora abbiamo la pompa…e l’acqua arriverà!

Ogni volta che rientro in Italia rimango enormemente grato per la disponibilità di tanta gente e oltre ai soliti fedeli da Renzo, Paolo (Insieme si può di BL), la Vita per te con il dottor Francesco e Roby, Fabio e socio, Ezio, Zanette, Aldo e Mario (che tra l’altro mi offre dei squisiti gelati, ogni volta che passo, oltre a farmene portare a casa), un grazie particolare a Giampaolo di Vittorio, sempre molto disponibile, in particolare per preparare i container. Alessandro, Ivano di San Donà. Da una ditta di Sassuolo, la Edil Emilia abbiamo avuto in dono le piastrelle per l’ospedale (circa 5000 mq ), e ringrazio pure per l’interessamento la Sig.ra Panini e un amico di Fabio. Pure Ruggero di Edil ceramica di Fossalta ci sta dando una mano, la ditta Montenero ci fornisce -sempre gratuitamente- i pezzi di ricambio (lame, punte e dischi da taglio) per le macchine del legno. Icio meccanico, anche lui sempre pronto a preparaci le macchine da spedire e fornirci dei pezzi. PierPaolo, con la sorella Bruna, e Ivano sempre attivi per dare una mano, i fratelli Bevilacqua, la famiglia Conte che si interessa sempre e vuol continuare ad aiutarci. Le varie persone che continuano a contribuire in vario modo. Grazie alla parrocchia di don Sante. I vari amici della Sicilia, con l’associazione Progetto Missione Madagscar, che da anni continuano a portare avanti varie impegnative iniziative per sostenerci in modo consistente, tra cui, ad esempio le spese per la spedizione dei container. Coi container dall’Italia abbiamo avuto un inghippo coi documenti per un mezzo, ma abbiamo potuto provvedere a risolvere, speriamo che tutto vada in porto. Anche col container spedito da Maurizio a fine gennaio, siamo ancora in ballo, ma forse ora ci siamo.

Ecco, queste erano un po’ di notizie dei guai che combiniamo…

Vi ricorda nel Signore, la comunità di Marovoay: padre Celestin, padre Moise, padre Regis, io, fratello Roger coi 5 ragazzi al primo anno, Stella (detta Kintana), Viviana, Sara e Sergio, Sara

Padre Bruno

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