Volontariato nelle scuole: chi ben comincia è a metà dell’opera!

di Elisa Sala

scuola

Come si fa a parlare di povertà a ragazzi di 13 anni? Come si fa a parlare di sviluppo umano in una classe di terza media? Come si fa a confrontare la vita di un ragazzo di 13 anni nato e vissuto a Modena con la vita di un ragazzo di 13 anni che vive in un villaggio nel mezzo della brousse del Madagascar? Beh…è molto semplice, bisogna essere disposti ad essere testimoni e parlare davanti ad una platea molto speciale della propria esperienza, delle emozioni che si vivono durante le missioni, dell’impegno che ci si mette per contribuire allo sviluppo e alla crescita di un grande popolo come quello del Madagascar.

Il 16 febbraio 4 volontari della nostra Associazione FRANCO, MIRIAM, LIDIO E GEO, sono stati testimoni della Vita per Te nella classe 3N delle Scuole Medie Guidotti Mistrali di Modena. L’incontro è parte del progetto Modena Chiama Mondo, promosso, ormai da diversi anni, dall’Ufficio Cooperazione del Comune e organizzato e condotto da Elisa Sala della Cooperativa La Lumaca.

I ragazzi sono stati preparati all’incontro con i volontari e sono arrivati alla testimonianza dopo aver discusso con Elisa di tematiche molto complesse come la divisione tra Nord e Sud del mondo, il significato dell’Indice di Sviluppo Umano, la definizione di Paese in Via di Sviluppo, la descrizione degli attori e delle azioni della Cooperazione Internazionale allo Sviluppo.

Dagli incontri sono nati diversi interrogativi: che cosa significa lo Sviluppo? Fino a dove deve arrivare lo sviluppo? Il nostro modello è il migliore possibile? Ma soprattutto, cosa possiamo fare noi per rimediare allo squilibrio che esiste tra Nord e Sud del mondo?

Le domande erano difficili, ma le proposte dei ragazzi sono uscite! E questo tramite un bellissimo gioco "Il pranzo dei popoli", in cui i ragazzi hanno messo appunto "in gioco" in maniera spontanea le soluzioni-azioni ottimali per una perfetta Cooperazione allo Sviluppo!

La testimonianza dei volontari de La Vita per Te è stata fondamentale per far capire ai ragazzi che ciascuno di noi può Agire, Cooperare per cercare di migliorare la diseguaglianza tra Nord e Sud del mondo, magari a partire proprio dalla propria classe in cui le diversità dei compagni possono diventare enormi ricchezze. E’ stata addirittura proposta una Gita Intorno al Mondo con i compagni di classe "stranieri" come guide e traduttori. Diversi alunni hanno poi portato le proprie esperienze, le proprie idee e le proprie proposte: qualcuno per esempio ha un "fratellino" adottato a distanza con la propria famiglia!

Alla fine dell’incontro più di un alunno si è proposto per partire con Geo alla sua prossima missione.

 


 

E i volontari, come hanno vissuto l’esperienza in classe? Ecco le loro impressioni…

Il racconto di GEO

“……allora vieni anche tu alla scuola media Guidotti???, dai così spieghi ai ragazzi come vedi il Madagascar e quello che fai per i Malgasci!!”. E’ così che Elisa mi ha coinvolto in una esperienza nuova, magari con qualche dubbio sul fatto che ragazzi di terza media potessero essere interessati a quello che facciamo e che “ volontariamo” nella isola rossa…

E invece questi ragazzi di tredici anni ci hanno ascoltato mentre parlavamo di bambini, donne e uomini, che hanno come necessità principale della giornata il non morire di fame. Ragazzi con il computer, i cellulari, il superfluo che ci hanno ascoltato e sono rimasti colpiti da quello che gli abbiamo detto, dalle storie personali che abbiamo raccontato, dalle fotografie che gli abbiamo mostrato, dai piccoli lavori di latta, di legno e di rafia, che abbiamo portato per fare capire, per fare vedere, per fare toccare…

Ed è stato bello leggere l’interesse, ascoltare le domande, di quelli che, tra qualche anno, potrebbero “fare la differenza” tra le popolazioni che necessitano di aiuto!

Penso sia proprio così che si debba fare, cominciare a scolarizzare gli scolari, sia i nostri che quelli malgasci, insegnare loro come recuperare il mondo, che poi sarà loro e dei loro figli.

Elisa, quando vuoi, ci sono.

Geo


 

Il racconto di LIDIO

Insieme ad alcuni amici volontari dell’Associazione ho partecipato, per la prima volta, ad un incontro con studenti di una scuola media di Modena con l’obiettivo di far conoscere il Madagascar, con i suoi grossi problemi ma anche con le sue bellezze.

Per questo abbiamo descritto i progetti che l’Associazione sta portando avanti in Madagascar e abbiamo raccontato le nostre esperienze vissute durante i vari viaggi. Ma soprattutto abbiamo cercato di fare capire ai ragazzi che nel 2013, in Madagascar, si muore di fame e di malattie che in Italia sono praticamente scomparse.

L’atteggiamento dei ragazzi è stato incoraggiante, hanno dimostrato interesse raccontando alcune loro esperienze di aiuto per il terzo mondo e ponendo domande per capire meglio e avere più notizie.

Sicuramente l’esperienza è da ripetere cercando di coinvolgere più persone possibili per sensibilizzarli a non abituarsi a queste ingiustizie.

Lidio


 

Il racconto di MIRIAM

Quando mi hanno chiesto di partecipare a questo incontro con i ragazzi delle scuole mi sono chiesta: "Come posso raccontate la mia esperienza affinché venga compresa nel suo vero obbiettivo?". Non volevo essere considerata un’eroina perché non è questo il significato di una testimonianza.

Mi ha aperto la strada Elisa con la profonda analisi sulla " COOPERAZIONE MONDIALE" svolta con questi attenti e sensibili ragazzi di terza media. Ho ascoltato i ragazzi approfondire e sviscerare le problematiche che toccano tutti i popoli del pianeta, quelli che vivono nell’indigenza e nella fame, e quelli che stanno nel troppo benessere, poi di conseguenza valutare CHI può Fare e COSA può Fare. Beh…vi dico: mi sono rimessa in discussione anch’io e ho percepito in modo profondo il mio ruolo di volontaria. Sì, lo devo fare non solo a sostegno degli importantissimi progetti umanitari della nostra Associazione in Madagascar, ma anche e soprattutto per questi ragazzi, perché devono credere che SI PUO’ FARE se tutti ci impegniamo, dando ciascuno il proprio piccolissimo contributo, quella “GOCCIA NEL MARE" che però ci porta ad essere grandi. L’EQUITA’ SOCIALE si ottiene solo se non diamo l’impegno a QUALCUN ALTRO ma se i primi a Fare siamo NOI STESSI.

E’ stato facile raccontare aneddoti ed esperienze a un auditorio così attento e interessato, spero che i ragazzi abbiano compreso il grande, importante e necessario valore del VOLONTARIATO.

Miriam

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