Testimonianza di Giovanni: “sopravvivere” anziché “vivere”

Una delle frasi che mi son maggiormente ripetuto durante la missione è stata: ma come si può descrivere o comunicare cosa avviene quaggiù a chi non vi è mai stato? Semplicemente: non credo lo si possa fare!! Non ci si può riuscire…

di Giovanni – Volontario La Vita per Te


Già…

Sono ormai diversi anni che seguo l’attività de “La Vita per Te” conoscendo direttamente alcuni dei volontari che ne fanno parte. Ho sempre sentito parlare di quanto fosse coinvolgente ed emozionante recarsi nei luoghi del Madagascar dove l’associazione è attiva ed ha iniziative in corso. Bene… decisamente tutto vero.

Mi sono trovato ad essere testimone di un progetto più ampio e più bello di quanto pensassi.

Ho visto con i miei occhi le tante (TANTE) difficoltà che sorgono quotidianamente…

Ho toccato con mano l’encomiabile operato di tutto lo staff che agisce con mezzi limitatissimi confronto gli standard a cui siamo abituati…

Ho trovato una società, quella malgascia, dove si dovrebbe usare la parola “sopravvivere” anziché “vivere”; quella che per noi sarebbe una sorta di battaglia, per loro è la normalità, la quotidianità… Una realtà dura specialmente per le fasce più deboli, come le donne, i bambini e le persone che hanno deficit fisici… proprio le persone a cui l’associazione si rivolge maggiormente.

Mi risulta impossibile pensare al numero di persone che, in questi anni, sono state curate, al numero di bambini operati, pap-test effettuati, alberi piantati, scuole costruite e quindi al numero di vite salvate… al numero di vite cambiate… Ho questa certezza: tante, tantissime!

Ma forse questo è solo l’inizio… basta incontrare i bambini di Mahasoa (con le loro malformazioni) o camminare per Ilena (un ex lebbrosario ora fertile villaggio) per vedere quanto è stato fatto, ma anche per sentire quanto ancora ci sarà da fare vista la fiducia che ripongono tutti nell’associazione.

Laggiù, in queste situazioni di contrasto, tra paesaggi meravigliosi e la durezza di una società dove vigono ancora forti le leggi della natura…

Laggiù dove i più deboli non sono tutelati e problemi per noi piccoli possono risultare fatali…

Laggiù operano i volontari dell’associazione con i quali abbiamo condiviso questa missione…

Laggiù si incontrano persone speciali come Agnese, Colette o missionari in “prima linea” che non si fermano di fronte a nulla…

Laggiù è dove vi consiglio di andare, per voi stessi, perché non vi saranno mai parole o immagini che potranno darvi tanto quanto troverete… laggiù

ciao a tutti,

Giovanni.

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